"Solo quelli che sono così folli
da pensare di cambiare il mondo,
lo cambiano davvero."

Albert Einstein

10 strategie della manipolazione attraverso i mass media ...

  1. La strategia della distrazione
  2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
  3. La strategia della gradualità.
  4. La strategia del differire. 
  5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini. 
  6. Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
  7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. 
  8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
  9. Rafforzare l’auto-colpevolezza. 
  10. Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.




1. La strategia della distrazione 

L’elemento primordiale del controllo sociale
è la strategia della distrazione che consiste
nel deviare l’attenzione del pubblico
dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche,
attraverso la
tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni
e di informazioni insignificanti.

La strategia della distrazione è anche indispensabile
per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali,
nell’area della
scienza,
l’economia,
la psicologia,
la neurobiologia e
la cibernetica.

Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali,
imprigionata da temi senza vera importanza.

Mantenere il pubblico
occupato,
occupato,
occupato,
senza nessun tempo per pensare,
di ritorno alla fattoria come gli altri animali

(citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).


2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni.

Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”.
Si crea un problema,
una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico,
con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.

Ad esempio:
lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana,
o organizzare attentati sanguinosi,
con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza
e le politiche a discapito della libertà.

O anche:
creare una crisi economica per far accettare come un male necessario
la retrocessione dei diritti sociali e
lo smantellamento dei servizi pubblici.


3. La strategia della gradualità. 

Per far accettare una misura inaccettabile,
basta applicarla gradualmente,
a contagocce,
per anni consecutivi.

E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo)
furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90:
Stato minimo,
privatizzazioni,
precarietà,
flessibilità,
disoccupazione in massa,
salari che non garantivano più redditi dignitosi,
tanti cambiamenti
che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.


4. La strategia del differire.

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di
presentarla come
“dolorosa e necessaria”,
ottenendo l’accettazione pubblica,
nel momento,
per un’applicazione futura.

E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente.
Secondo,
perché il pubblico,
la massa,
ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che
“tutto andrà meglio domani”
e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.

Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento
e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.


5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini.

La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico,
usa discorsi,
argomenti,
personaggi e
una intonazione particolarmente infantile,
molte volte vicino alla debolezza,
come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni
o un deficiente mentale.

Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché?

“Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno,
allora,
in base alla suggestionabilità,
lei tenderà,
con certa probabilità,
ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).


6. Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.

Sfruttate l'emozione è una tecnica classica
per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e,
infine,
il senso critico dell'individuo.

Inoltre,
l'uso del registro emotivo
permette aprire la porta d’accesso all’inconscio
per impiantare o iniettare
idee,
desideri,
paure e timori,
compulsioni,
o indurre comportamenti.


7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.

Far si che il pubblico sia incapace
di comprendere le tecnologie ed
i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.  

“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori 
deve essere la più povera e mediocre possibile, 
in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica 
tra le classi inferiori e le classi superiori 
sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".


8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.

Spingere il pubblico a ritenere che
è di moda essere
stupidi,
volgari e
ignoranti ...


9. Rafforzare l’auto-colpevolezza. 

Far credere all’individuo che
è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia,
per causa della sua insufficiente intelligenza,
delle sue capacità o
dei suoi sforzi.

Così,
invece di ribellarsi contro il sistema economico,
l’individuo si auto svaluta e s'incolpa,
cosa che crea a sua volta uno stato depressivo,
uno dei cui effetti  è
l’inibizione della sua azione.

E senza azione non c’è rivoluzione!


10. Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.

Negli ultimi 50 anni,
i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra
le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie
alla biologia,
la neurobiologia, e
la psicologia applicata,
il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano,
sia nella sua forma fisica che psichica.

Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che,
nella maggior parte dei casi,
il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui,
maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.


Avram Noam Chomsky 
(Filadelfia, 7 dicembre 1928) 
è un linguista, filosofo e teorico 
della comunicazione statunitense. 
Professore emerito di linguistica al 
Massachusetts Institute of Technology 
è riconosciuto come il 
fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, 
spesso indicata come 
il più rilevante contributo alla linguistica teorica 
del XX secolo.


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